giovedì 27 dicembre 2012

Storyboard

Sono qui a disposizione i contenuti della lezione sullo storyboarding tenuta da me recentemente per il corso di Cinema Digitale della Fondazione Ca' Foscari a Venezia.



Storyboard


La storia raccontata con disegni in maniera chiara ed organizzata, molto simile al fumetto senza dialogo. Deve funzionare tecnicamente e seguire le regole cinematografiche.

Ogni disegno – PANEL - deve avere un numero progressivo, il numero della scena, il numero dell'inquadratura, le note sull'azione ed eventuale dialogo

L'aspetto piu' importante  dello storyboard e' la comunicazione, non la bellezza del disegno.

Creare lo storyboard aiuta a programmare. E' molto piu' facile modificare lo storyboard che cambiare idea durante le riprese. Inoltre, e' molto utile discutere lo storyboard con altre persone.



Errori da evitare
  • CROSSING THE LINE
    L'asse dell'azione chiamata anche l'asse di 180 gradi e' la riga immaginaria disegnata attraverso il centro dell'azione. Una sequenza puo' essere girata solo dalla stessa parte di questa riga, altrimenti lo spettatore non riuscirebbe ad orientarsi
  • CONTINUITA'
    Se il personaggio si stava grattando la testa nel totale, quando tagliamo sul primo piano, il personaggio deve ancora grattarsi la testa
  • TAGLIO
    Se le due inquadrature successive sono troppo simili o tra di loro non c'e'
  • RACCORDO, il taglio potrebbe essere sbagliato. Per esempio, il passaggio da un piano americano a piano medio. Tagliare solo quando serve
  • INFORMAZIONI
    Le scene numerate male, le note sull'azione insufficienti, nomi dei personaggi sbagliati, sono tutte cose da controllare
 Lo storyboard e' di solito disegnato. Se non piace disegnare, si possono usare le foto o gli appositi software. Eccone alcuni:

celtx
Software scaricabile gratuitamente oppure utilizzabile online per tutto il processo produttivo, dalla stesura della sceneggiatura e creazione dello storyboard alla programmazione delle riprese

frameforge 3d
Permette di creare mdp, attori e oggetti virtuali in 3D tenendo presente lo spazio fisico, cosa che non avviene sempre nel disegno

toonboom storyboard pro
Oltre alla possibilita' di creare storyboard, la versione Pro permette di creare animatic e di comunicare con certi software di montaggio

powerproduction: storyboard artist and storyboard quick
Usato da filmmaker non sempre abili nel disegno, come registi, produttori, sceneggiatori.




Termini da conoscere prima di affrontare la creazione dello storyboard:

Sequenza - successione di inquadrature legate da un senso narrativo o temporale, può essere composta da una o più scene

Scena - l’unità di tempo, spazio e azione

Inquadratura - la porzione di spazio inquadrata dall'obiettivo della macchina da presa o campo. Tutto ciò che resta fuori dall'inquadratura è FUORI CAMPO 


Alcuni suggerimenti per uno storyboard piu' interessante:
  • Se possibile, parlare dello script con il regista per capire meglio le sue idee
  • Cercare sempre un'inquadratura interessante ma non pretenziosa
  • Evitare angolature complicate e impossibili da realizzare
  • A meno che non sia voluto, ridurre per quanto possibile lo spazio “negativo” (vuoto), se deve esserci, e' meglio tenerlo davanti al soggetto piuttosto che dietro
  • Silhouette - Il soggetto deve avere contorni ben definiti
  • Evitare di “piazzare” il soggetto giusto in centro
  • I dettagli vanno aggunti successivamente
  • Le “linee” guidano l'occhio
  • Usare la prospettiva
  • Se il soggetto e' in movimento, lasciare dello spazio davanti
  • Lo stesso quando parla...

Piani (quando inquadriamo un personaggio)

Primo - il volto, il collo e l’inizio delle spalle con aria in testa. Sottolinea la psicologia del personaggio o la sua reazione nei dialoghi

Primissimo – inquadratura stretta sul volto. I capelli e il mento sono fuori campo. Enfatizza gli occhi e la bocca, sottolinea la personalità, l’animo del personaggio e i suoi pensieri

Piano medio o mezza figura - inquadratura arriva fin quasi alla vita. Si aggiungono al soggetto anche le informazioni dell’ambiente dove agisce.

Piano americano - il personaggio è tagliato dall’inquadratura a livello delle ginocchia. Consente di dare il senso delle proporzioni dell’azione mantenendo in campo anche più persone senza perdere di vista le espressioni degli attori

Figura intera - Permette ampi spostamenti sulla scena 


Più vicini siamo al volto, più attenzione prestiamo alla mimica facciale del personaggio, ma al tempo stesso lo isoliamo dal contesto. Più ci allontaniamo, più si perdiamo l'espressione del volto, ma inquadriamo il personaggio nel contesto dell'ambiente in cui si muove. 


Campi (quando inquadriamo l'ambiente)

Totale - inquadratura che racchiude tutto l’ambiente intorno all’azione, simile a

Campo largo o lungo - quando la maggior parte dello spazio dell'inquadratura è riservata all'ambiente e non ai personaggi, anche se questi sono ancora visibili

Campo lunghissimo - quando la porzione di spazio inquadrata dalla telecamera è talmente vasta che è impossibile vedere il soggetto umano

Dettaglio o Particolare - lo spettatore e' costretto a notare un particolare che altrimenti sfuggirebbe

Controcampo - inquadratura opposta a quella del campo, ne conserva la direzione ma inverte la destra con la sinistra o viceversa (si usa nei dialoghi, ma anche per gli ambienti)


Altri punti di vista: 

Over-the-shoulder – la mpd si trova alle spalle di un personaggio mentre inquadra un altro che gli sta di fronte
Soggettiva - inquadratura dove la mdp coincide con il punto di vista del soggetto dell’azione; ciò che sta vedendo
Oggettiva - inquadratura opposta alla soggettiva. La mdp guarda i personaggi e non si immedesima col loro punto di vista
Dall'alto , dal basso, etc.
Cornice – inquadrare il soggetto attraverso una “cornice” (attraverso la finestra, i rami dell'albero, etc.)


Movimenti della macchina da presa

Macchina fissa (mpd ferma)- L’azione si svolge davanti ad essa che non compie alcun movimento

Panoramica - la rotazione della mdp collocata su un supporto fisso che si gira verso destra o sinistra o/e verticalmente

Macchina a mano - L’operatore stesso regge la mdp sulla spalla e segue o precede i movimenti degli attori

Dolly - carrello sul quale si monta una mdp, scorre sui binari e permette movimenti morbidi del tipo “carrello” (in avanti, indietro), di solito con braccio idraulico montato che permette alla mdp di muoversi in verticale

Camera car – mdp fissata su un mezzo in movimento

Steadycam - supporto meccanico, su cui può essere montata una mdp sostenuto dall'operatore per mezzo di un sofisticato sistema di ammortizzazione agganciato ad un "corpetto" indossabile

Gru - carrello con braccio mobile e contrappeso di lunghezza superiore ai 6 metri che solleva la mdp, l’operatore, l’assistente operatore e il regista. Permette spostamenti anche in verticale di molto superiori a quelli effettuabili col dolly


Profondita' di campo e ottiche diverse:

Zoom - obiettivo a lunghezza focale variabile che permette di ottenere effetti di avvicinamento e allontanamento dal soggetto senza dover spostare la mdp

Macro - ottica di ripresa che permette l’avvicinamento ad oggetti troppo piccoli per una normale ottica e troppo grandi per una ripresa al microscopio


Fotografia

L'occhio e' attirato dalla luce, se vogliamo mettere in risalto il personaggio e la sua espressione, lo illumineremo mentre il resto restera nell'ombra. Lo stesso prinicipio va usato per la profondita' del campo.

Quando e' necessario, indicare la sorgente di luce direttamente sul disegno, con ombreggiatura, o frecce che seguono la direzione della luce


Inoltre, non dimenticare:

dissolvenze, titoli di testa e coda, effetti (flash, flash-back, flash-forward), rallenti - quando si fa avanzare la mdp a velocità maggiore di quella standard (24 fotogrammi al secondo) per poi proiettarlo a velocità normale.




 


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